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…inquadra, metti a fuoco, CLICK!

Chiediamo scusa a tutti i lettori per il ritardo con cui viene pubblicato questo post, i cui contenuti sono stati in parte anticipati da Guy Fawkes nei suoi ultimi commenti.

Inquadra, metti a fuoco, click!

Ci siamo presi un paio di giorni per fotografare la situazione che è emersa dall’incontro di giovedì sera, a cui, silenziosamente, abbiamo partecipato anche noi.

Come per ogni cosa che scriviamo, invitiamo pubblicamente e pacificamente chiunque a confermare, smentire, o correggere quello che pubblichiamo. Serve a noi. Serve a voi. E chi tace, si sa, acconsente.

Ci allacciamo a quest’ultima considerazione per esprimere l’amarezza che abbiamo provato giovedì sera alle parole del SIndaco, secondo il quale le informazioni di cui dispone il Meetup sarebbero “così assurde e terroristiche”. E sempre pacificamente, lo invitiamo, a questo punto, a smentirle, e a correggerle.

Riteniamo di non esserci inventato niente. Laddove non siamo riusciti a raccogliere informazioni per noi sufficientemente attendibili, abbiamo taciuto. A tal proposito, chiediamo a chiunque di indicarci dove noi avremmo parlato di emissioni, di cadute al suolo, di diossina, di asparagi viola.

Ciò premesso, volendo seguire un filo logico, ci permettiamo di fare un appunto al Comitato. Sottolineando che è il nostro appunto, e non essendo noi custodi di Verità Assolute, rimane un’opinione personale.

Ci sovviene una citazione, decisamente commericale, ma rende l’idea: la potenza è nulla senza controllo.

Qualsiasi azione di protesta, secondo noi, deve essere mantenuta sotto controllo. Sotto il controllo dell’assertività, sotto il controllo dell’empatia, sotto il controllo della cultura. La pacatezza dei toni, e l’oggettività delle argomentazioni, risultano sempre disarmanti in un confronto, per chiunque, per quanto aspro possa essere in confronto.

Secondo noi, alla posizione assunta dal Comitato, è mancato il controllo, e inevitabilmente, la pacatezza dei toni, e l’oggettività delle argomentazioni. E come già ha scritto Guy Fawkes, chi protesta non può permettersi di offrire il fianco al suo intelocutore, soprattutto quando quest’ultimo ha il coltello dalla parte del manico.

Ma in definitiva, direte voi, dopo tante belle parole, cosa pensa il Meetup?

Il Meetup pensa che i Paesi che hanno aderito al Protocollo di Kyoto hanno emesso delle direttive nazionali attraverso le quali, secondo ciascuno Stato, potevano essere raggiunti gli obiettivi sottoscritti.

Il Meetup pensa che l’Italia abbia creduto, o voluto, che fosse opportuno incentivare maggiormente la biomassa, o l’incenerimento dei rifiuti, piuttosto che il fotovoltaico, o l’eolico. E se chiunque si sofferma a riflettere su quale fonte di energia rinnovabile (o assimilata) comporti il minor dispendio di risorse, e i minori rischi per la salute, sicuramente non pensa né alle biomasse, tanto meno ai rifiuti solidi urbani.

Il Meetup pensa che nel momento in cui esiste una legge nazionale che lo consente, un’Amministrazione Comunale, in un certo senso, è legittimata formalmente ad accettare soluzioni differenti al fotovoltaico, o all’eolico. Perchè lo dice lo Stato. Quanto volte, il Sindaco, ha battuto il tasto dell’obbligo di ospitare l’impianto? Quante volte ha detto lo Stato siamo noi, siete voi.

Il Meetup pensa che lo Stato, che questo Stato, non abbia proprio nulla da spartire con noi. Non ci rappresenta, così come non ci rappresentava il passato Governo, perchè nessun corrotto, nessun corruttore, nessun concorrente esterno in associazione mafiosa, nessun “furbetto”, nessun inceneritorista, nessun turbatore d’asta, nessun scialacquatore della ricchezza pubblica si merita la nostra considerazione.

Il Meetup pensa che un progettista di centrali elettriche a biomassa, un costruttore di centrali elettriche a biomassa, nel momento in cui rispettano coscienziosamente le Leggi e le Normative Tecniche vigenti, sono inattaccabili. Almeno sul piano tecnico. E professionale.

Il Meetup pensa che se l’ing. Tebaldi della TCS S.r.l., da ambientalista quale si dichiara, sapesse di ricavare lo stesso profitto a progettare e realizzare impianti fotovoltaici, impianti di microgenerazione, impianti eolici, non ci penserebbe due volte a cambiare rotta, perchè si troverebbe come per magia in un campo molto meno spinoso sia dal punto termodinamico, sia dal punto di vista ambientale. Ma lo Stato ha deciso che l’energia prodotta con fonti inequivocabilmente rinnovabili non sia un affare appetibile. E per fare gli eroi dell’Ambiente, oggi come oggi, bisogna avere la pancia già abbastanza piena.

Il Meetup pensa che la situazione in cui si trova Poirino, i suoi cittadini, e la sua Amministrazione, sia legittimata dallo Stato. Se c’è qualcuno con cui prendersela, quindi, è lui: lo Stato. Ma lo Stato è furbo, e ha scaricato il barile alle Amministrazioni locali, che devono confrontarsi direttamente, anche aspramente, con chi non condivide certe scelte, con chi ha paura, con chi ne ha davvero le p***e piene!

Il Meetup pensa che lo Stato sia doppiamente furbo, perchè ha fatto in modo, dettando queste regole energeticamente opinabili, di sopperire ai tagli che ha imposto alle Amministrazioni. Il ragionamento fila, ma è perverso: senti Amministrazione, io ti tolgo l’ICI, così mi faccio bello davanti agli elettori, ma stai tranquilla, farò in modo che l’installazione di certi impianti possa comportare un ritorno economico anche per te. E le regole di questo giochetto non le ha decise solo Sua Emittenza, ricordiamocelo bene!

Il Meetup pensa che dentro gli elaborati di progetto tutto quadra. E’ sufficiente rispettare le Normative. L’anello debole potrebbe essere rappresentato dalla gestione (Benarco) e dai controlli (ARPA).

In conclusione, il Meetup pensa che qualche Amministrazione debba iniziare a dire no. A proporsi come Amministrazione virtuosa in grado di dare l’esempio. E lo stesso dovrebbero fare i cittadini.

Finiamo con una domanda provocatoria: il ritorno economico del Comune di Poirino, com’è noto, è di 500.000 euro l’anno. Gli abitanti di Poirino sono 10.000. Quanti sarebbero disposti a pagare una tassa annua di 150-200 euro per permettere la realizzazione, e il mantenimento, di una piccola centrale termica che produca solo acqua calda (e non energia elettrica) per ‘sti benedetti 5 fabbricati? Io, personalmente, sì.

In questo modo si eviterebbe la Centrale Elettrica, e si salverebbero tanto il bilancio Comunale quanto la salute dell’Ambiente.

Tre piccioni con una fava.

Pensateci…

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